19 ottobre 2005

19 OTTOBRE

19 OTTOBRE
Stiamo preparando una sorpresa per i nostri amici che, crediamo, sarà loro gradita, è quasi tutto pronto. Ricordo i prossimi concerti che saranno sabato 22 a Bussolengo (VR) dove i Triveneti sono tutti invitati visto che da quelle parti ci capitiamo raramente e domenica 23 saremo al Teatro del Casinò di S.Remo, in concomitanza col premio Tenco. No, non siamo inviati al premio Tenco, e ci mancherebbe.. con testi tipo "Piera non sei sincera.." dove cazzo vogliamo andare???

VITA DA ULTRA’:
Visto che oggi c’è pochissimo tempo e dopo lo 0-0 del Toro di ieri sera, c’è qualche gufo, tifoso da pay-TV che ha il coraggio di lamentarsi della nostra squadra, approfitto per inserire l’articolo sull’odissea Granata dell’ appena trascorsa estate, da me scritto per il giornale Granatissimo (uscito ieri) e in versione "completa" visto che su carta è uscito un po’ tagliato per problemi di spazio:
"L’ESTATE DELLA LIBERAZIONE GRANATA
Era una sera di inizio giugno, ero ospite del programma "Qui studio a voi stadio" perché la nostra canzone "Facci un Goal" dedicata a Paolo Pulici e il relativo videoclip con il grande Pupi protagonista assoluto, diventava da quella sera ( e fino a giugno 2006) la sigla di quel programma. Si parlava già di calcio-mercato e fra gli ospiti c’era anche un "agente" di vari giocatori di serie B e C e quando a microfoni spenti gli viene chiesto se ci fossero trattative in corso da parte del Torino Calcio lui rispondeva "devi sapere che è voce ricorrente quella di un fallimento della società granata, hanno troppi debiti". Io rimasi stupito e incredulo. In realtà dovevamo ancora vincere i play-off e il risultato del campo doveva ancora arrivare, ma quella frase continuò a rimbalzarmi nel cervello anche quella sera del 26/6, quando grazie alla serietà e all’impegno di Zaccarelli riuscimmo a superare il Perugia e a guadagnarci la promozione (fatto tuttora importantissimo, perché se avessimo perso i play-off, non saremmo potuti ripartire dalla B col Lodo Petrucci, ma dalla C1). Fu comunque una festa vera, che durò ancora al nostro concerto del 28/6 a Colonia Sonora di Collegno, tra cori e bandiere Granata sù e giù dal palco. Già dal mercoledi’ il Covisoc denunciò l’irregolarità dell’iscrizione del Torino Calcio al campionato di serie A e con la "grana" della fidejussone falsa iniziò l’interminabile incubo, il terrore per il futuro del nostro Toro. In quei giorni, stavamo giocando al Filadelfia il torneo dei gruppi organizzati della Maratona, noi Mods/Vecchia Maniera stavamo andando alla grande e l’atmosfera che si respirava allo Sweet era idilliaca. Nei del primo ricorso alla Coavisoc, il bar di via Filadelfia era sempre gremito, tutti davanti alla TV, all’ora del TG Regionale, sembrava dovessimo vedere una finale di coppa, invece attendevamo solo notizie di tipo "legale". Dopo la seconda bocciatura iniziarono le manifestazioni, la prima di sabato mattina al Fila, con minimarcia fino alla Maratona del Comunale dove l’ineguagliabile Margaro ci arringò in piedi su un bidone dei rifiuti, non eravamo tantissimi, ma molto determinati. La manifestazione della settimana dopo si sviluppò anche in centro e il corteo fu folto, rumoroso e pacifico. La A era stata davvero meritata sul campo, meritata per noi tifosi e ci spettava. Ci credevamo e la marcia fino a Superga rimane uno dei momenti più belli della nostra vita Granata in questi ultimi 5 anni! Eravamo tantissimi, tanti nonni e bambini, donne e uomini, fieri del nostro essere granata e sempre più furenti verso chi aveva calpestato la nostra storia, la proprietà vergognosa di una società ormai impalpabile. I gradi di ricorso diminuivano e la A per il Toro era sempre più impossibile. Il terrore serpeggiava tra noi, Popolo Granata, perché nessun imprenditore si diceva disponibile a rilevare la società, nessun tifoso "vip" condannava la proprietà e sollecitava interventi seri. I giocatori di "quel" Toro erano tranquillizzati da Romero, noi tifosi ci consultavamo di continuo fra di noi per capire e farci coraggio, ma la sentenza definitiva del 9 agosto tolse ogni dubbio. I signori Cimminnelli e Romero non potevano iscrivere il Toro ad alcun campionato, la società non esisteva più. Non me la sentii di andare a vedere l’ultima partita ad Acqui e oggi sono convinto di aver fatto molto bene. Il Sindaco Chiamparino era riuscito a garantire i soldi per l’iscrizione alla B, tramite lodo Petrucci grazie all’azienda dell’acquedotto municipale e i Lodisti si affidavano a Padovano e Stringara per costruire una squadra che potesse sopravvivere alla serie cadetta. Ma quando il 19 agosto ci fu la presentazione ufficiale del "nuovo" Toro, il sindaco aveva già contattato Urbano Cairo, invitandolo ad acquistare il Toro per poterci riportare in alto dove il Toro è sempre stato storicamente. Alla conferenza-stampa, grazie alla pressione (sacrosanta) dei tifosi che chiedevano che tutte le quote del nuovo Toro passassero a Cairo, Marengo e Rodda dichiaravano solennemente che il 100% del Toro sarebbe stato consegnato all’imprenditore alessandrino, senza "se" e senza "ma". Alla scrivania dei lodisti, sedeva anche un tipo pallido e silenzioso, nessuno immaginava che sarebbe diventato l’ennesimo "ostacolo" per il futuro dell’Orgoglio Granata, quel tipo era Giovannone.. Il 22 agosto, sembrava che tutta la pratica cessione "nuovo-Toro" a Caro fosse archiviata, il sig. Giovannone rivendicò il suo 51% di quota proprietà e la "non-volontà" di vendere a Cairo!! Una mazzata, l’ennesimo schock per noi cuori Granata feriti e provati! Perfino il Sindaco si trovò spiazzato e convocava le "parti" a contrattare in Municipio, dove ci trovammo la sera stessa, per poi andare al Fila prima di trasferirci al ritiro della squadra a Giaveno dove chiedemmo a Stringara e giocatori di non allenarsi il giorno seguente.. Iniziavano i giorni della "piazza del Municipio" col presidio di noi Popolo Granata sotto il Palazzo di Città a far pressione continua per cercare di portare il nostro Toro nella mani giuste, quelle del Magno Urbano! Il 23 agosto, la trattativa era serrata, i ragazzi degli Ultras entravano e uscivano dal municipio per riferire le proposte di chi trattava e la posizione dei tifosi. Gli Ultras in quei momenti hanno dimostrato un attaccamento alla maglia e ai tifosi davvero commovente. Con calma e fermezza spiegavano a tutti cosa succedeva, chiedevano consigli, riportavano dentro e riferivano fuori. "Giovannone" vuol dare una percentuale minima a Cairo" "Giovannone si accontenta del 2%", le voci si rincorrevano, ma alle 2 di notte, Chiamparino e Cairo uscivano dal Municipio sconsolati e spiegavano la situazione con un "comizio" tenuto da una panchina che è già diventato storia. Cairo era più che mai il presidente che aspettavamo e che meritavamo ma la situazione sembrava ormai bloccata. Il 24, arrivavo in piazza Palazzo di Città verso le 19.00 e in tanti mi gridavano "Oskar, è fatta!" "Oskar, è tutto di Cairo!", mi sembrava strano visto le difficoltà espresse la notte prima, ma quando Chiamparino chiedeva agli Ultras una bandiera Granata da portare su in Municipio mi dissi "Si’, è fatta.." Dovevo partire per un nostro concerto a Lecce e abbandonai gli altri sotto il municipio intorno alle 22, aspettavo una telefonata per la notizia definitiva m aalle 2, quando eravamo già quasi a Piacenza, tutto taceva. Il giorno dopo, quando eravamo a Lecce, ci furono i celeberrimi fatti dell’hotel Campanile a Moncalieri, con Giovannone rintanato e convinto a non mollare e il Popolo Granata stremato, disperato e giustamente furibondo. In tanti eravamo ormai pronti alla cancellazione definitiva del Toro, non solo niente serie A, ma proprio più niente. Era tutto inspiegabile e assurdo e l’unico motivo di questa situazione era una volontà "suprema" di cancellarci e per sempre. Quella sera, davanti a 5.000 persone cantai davvero con la morte nel cuore e con lo stomaco in frantumi, un incubo, un dramma sincero. Il telefono squillava di continuo, tra chiamate e sms di altri Fratelli Granata, tutti a chiederci l’un l’altro come stavamo andando a finire. L’incubo durò fino alla sera del 31 agosto. Grazie alla nostra pressione e quella di alcuni politici e del sindaco, Giovannone sembrava convinto a cedere. La piazza del Municipio era stracolma, noi frenetici più che mai. Ricordo che martellavo l’amico giornalista Massimo Novelli per avere notizie definitive e lui, pazientemente "Manca solo una firma.." ma ormai senza il nero su bianco, nessuno poteva credere più a niente. Era tardi, vedevo Fabrizio Turco e lo investivo di domande e lui mi informava che Giovannone si era incontrato con Cairo a Fiumicino e che pareva avesse ceduto, mancavano solo delle firme su un fax che arrivò verso le 23,30. Eravamo tutti sotto al porticato, Turco mi annunciò "E’ fatta, sicuro! Adesso dovrebbe scendere il collaboratore del sindaco ad annunciarlo". Era l’una e diciotto quando il collaboratore del sindaco scendeva in piazza e dichiarava che "tutte le quote di proprietà del Torino Football Club erano del signor Urbano Cairo", grida e salti di gioia, più ancora di come se avessimo vinto uno scudetto!! Fantastico! L’incubo era finito! Il primo messaggio sms lo mandavo al simbolo della fede Granata: Paolo Pulici! Lui mi rispose "Bene! E adesso dovrà portarci in alto!". L’estate della Liberazione diventava una festa, finalmente!
A distanza di un mese e mezzo, tutta la gioia e l’ottimismo di quel momento, si stanno rivelando fondati e finalmente oltre ad avere un Pubblico, i tifosi, il Popolo Granata degno di una storia che nessuno può vantare, abbiamo una società dignitosa, presente e credibile; una direzione tecnica seria e di qualità; una squadra che "gioca" a calcio con un approccio al campo che ci mancava dal tempo dei tempi. Grazie Presidente per aver ridato l’Orgoglio e la Dignità di noi Tifosi Granata anche a società e calciatori. Cairo è per noi l’Uomo della Provvidenza. "

LA GENTE VUOL SAPERE E FARCI SAPERE E CI SCRIVE A: statutomod@yahoo.it
Grazie a Daniele di Casalpusterlengo che è rimasto stupito dal fatto che in quello "speciale" su quella rivista "specializzata" sul revival 2Tone non si sia parlato chi in Italia pratica questo stile musicale da più di 20 anni..noi invece non ci siamo stupiti per niente e, bisogna dire, che di "discriminazioni" e "dimenticanze" vergognose degli Statuto, ne abbiamo viste e subite di peggiori; visto il poco tempo, inseriamo qualche segnalazione importante: prima una "corrispondenza" di Doio
"università di Torino in rivolta contro la "moratti".oggi i docenti terranno le lezioni fuori da Palazzo Nuovo. Chi al cinemachi davanti alla rai. il "collettivo universitario autonomo" e gli "universitariin lotta" (che poi sono sempre i soliti) si stanno occupando devi "rifornimenti"ai docenti e sostengono la loro lotta. questa agitazione durerà tre giorni.poi si occupa? per il momento non ci sono decisioni definitive sull'argomento.Doio" e poi dagli amici Easy Skankers:
"Venerdì 21 ottobre, gli Easy Skankers, torneranno a suonare a EL PASO diLatina. Vi ricordo che l'inizio concerto è previsto per le ore 22:30, e visegnalo anche il numero del locale per eventuali prenotazioni: 0773666445.E ci sarà anche una divertentissima sorpresa...Vi aspettiamo!" SCRIVETE!

CANZONE DEL GIORNO:
"Comin’ home baby"- MEL TORME

VITA DI PIAZZA:
Continua il conto alla rovescia per il Flamingo Mod Club del 5/11 a Torino (www.italiamod.com), vi aspettiamo numerosi per un evento che sarà divertente e di sano Modernismo. Intanto sabato 22, torneranno a suonare nella nostra città i Substitutes, al Corner House, quindi dopo il compleanno di Enrichiella, sapremo dove andare e con molto piacere! Oggi pomeriggio non ci vediamo, ci vediamo invece stasera in Piazza verso le 23 e domani sera andremo alla serata Ska Original/rocksteady all’Xò.

Per oggi è tutto. Grazie Prete & Vitrox e grazie a tutti voi. RABBIA E STILE oSKAr