15 gennaio 2007

15 GENNAIO


il 15 GENNAIO 1997 moriva improvvisamente GIGI RESTAGNO.
Oggi ricorre il decennale della sua tragica scomparsa.
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CIAO GIGI, MAESTRO E AMICO!
di oSKAr
Al sabato sera spesso frequentavamo il Tuxedo e durante uno di quei sabati, notai che un ragazzo passò parecchio tempo ad osservarmi da lontano. Era vestito molto bene, con una giacca granata a tre bottoni dorati, pantaloni grigi e scarpe "classiche" tipicamente inglesi.
Dopo un po’ decise di avvicinarsi: "sei un mod?" mi chiese. "Si’".
"Beh anche io lo sarei: A me piacciono un casino i Jam, suoni in un complesso, i Blind Alley, mi chiamo Gigi".
"Piacere, sono oSKAr".
"Noi facciamo principalmente covers dei Jam e pezzi nostri. Perché non venite a sentirci suonare qualche volta? Facciamo musica che a voi piacerebbe".
Rimasi subito affascinato da Gigi Restagno e quando venne a trovarci in piazza Statuto per invitarci ad ascoltare le prove del suo gruppo finni per essere entusiasmato da lui.
Il suo rispetto verso i Mods divenne, secondo lui, un farne parte "a livello musicale", in realtà e molto di più per noi.
I Blind Alley erano veramente una band che suonava musica come i Jam, belli da vedere grazie a una perfetta immagine mod ’79. velocità, nervosismo, ritmo e precisione: questo era il loro suono! Gigi Restagno fu il primo musicista che riuscì a dare un’identità musicale ai Mods di Torino. Il singolo con due lati A "I was dreaming" e "Whistle march", che uscì nel luglio del 1983, era il frutto di almeno due anni di lavoro, dal vivo risultavano sublimi!
I Blind Alley suonarono anche in occasione delle serate "Night for Heroes", rese famose dal dj Mixo, dove riscossero grande successo, addirittura inaugurandole!
Gigi faceva molto spesso riferimento alla musica e al pensiero di Paul Weller: ci parlava del Modfather, ci spiegava quello che vedeva in lui. Spesso andava in Inghilterra per cercare di capire di comprendere una realtà che rimanendo solo in Italia, a suo dire, avrebbe faticato ad approfondire.
Gli piaceva scambiare opinioni e rilasciare interviste per le nostre modzines ( la sua intervista più famosa fu quella su "La musica deve cambiare", una modzine redatta da Alex).
Noi della Piazza decidemmo così di seguire regolarmente i concerti dei Blind Alley, stampavano per loro i volantini scrivendo "Supporters Mods" e fieri li portavamo e attaccavamo in giro per la città. Era bellissimo quando a ogni concerto, arrivati circa alla metà, Gigi presentava "This is the Modern World" dei Jam con la frase "Questa canzone la dedichiamo ai nostri amici Mods di piazza Statuto, perché sappiamo che devono rientrare con l’ultimo pulmann e dopo non fanno più a tempo", immediatamente seguita da un’ovazione nella quale ci mettevamo tutto il nostro impegno (Mods! Mods!).
Gigi era una persona autocritica e molto pignola, non sopportava di essere impreparato o insicuro, anche solo dal punto di vista estetico: poteva passare interi pomeriggi a scegliere quale paio di scarpe mettere o se indossare o no il cappello oppure come pettinarsi, poteva entrare e uscire di casa 2 o 3 volte prima di decidere definitivamente quale giacca indossare, ma assolutamente non per insicurezza, solo per essere sempre "al meglio".
Il suo rigore estetico era pari al suo rigore ideologico, musicale e filosofico. Iniziammo a frequentare molti dei locali che Gigi frequentava, che aveva un modo di ballare particolarissimo, così potei conoscere tutto quello che gli girava attorno.
Nell’83 i Blind Alley furono invitati a suonare come spalla dei Simple Minds, ma Luca Bertoglio (il chitarrista del gruppo) era in quei giorni irreperibile e l’opportunità sfumò, perdendo l’occasione che avrebbe cambiato veramente la loro vita artistica, anche perché il loro singolo era uscito da appena un mese.
Fu un colpo abbastanza duro, tanto che dopo poco tempo, il gruppo si sciolse. Gigi continuò la sua attività musicale con un altro gruppo, i Misfits, che facevano delle ballate anche beat molto belle. Non ci perdemmo comunque di vista, anche perché continuava a partecipare alle nostre iniziative e a seguire soprattutto gli statuto.
Con i Misfits fece una canzone molto bella "I love you", e gli chiesi il permesso di comporre un testo in italiano per poterla inserire nel nostro album "E’ tornato Garibaldi" del 1993. Lui accettò e per noi fu un grandissimo onore.
Gigi tornò in pista con i Blind Alley nel 1985 con un unico concerto in favore dei minatori inglesi in sciopero al Big, concerto nel quale riproposero i brani più belli del gruppo.
Gigi era anche conduttore radiofonico di radio Flash e i suoi programmi fecero scuola, non soltanto a noi Mods, ma a tutti gli amanti del punk o della new- Wave di quegli anni. Gruppi come i Jam, come Secret Affair o Lambrettas ovviamente venivano trasmessi in continuazione ma anche gruppi come Clash, Stiff Little Fingers o come i gruppi di pop elettronico e furono tutti conosciuti a Torino grazie a lui.
Nella sua trasmissione parlava sempre molto di noi Mods e delle nostre iniziative, cercando di aiutare anche il nostro complesso (e ne avevamo bisogno!!..).
Quando facemmo la partita di calcio contro i Punx (nel 1982), annunciò per radio (con l’appoggio di Daniele Abbattista oggi giornalista di radio Rai) che avrebbe tifato per noi Mods. In realtà non si presentò allapartita, ma si incazzò perché il suo batterista Marco giocò nella squadra dei punx.
Dopo l’esperienza con i Misfits, Gigi si mise a suonare il basso nei Difference, un gruppo costituito da Marziano Fontana alla chitarra, Mixo alla voce e Domenico alla batteria.
Dopo i Difference smise di suonare in giro e tentò di fare qualcosa come solista, senza però mai arrivare fino in fondo. Smise anche di frequentare locali dove noi ci trovavamo frequentando quasi esclusivamente i murazzi, a contatto con situazioni molto diverse da quelle di piazza Statuto.
Dopo esserci persi di vista ci rivedemmo per caso e mi chiese il recapito del nostro ex chitarrista Alex Bumba, da lui considerato il chitarrista più adatto a interpretare le sue composizioni.
Bumba fu così chiamato a suonare con i Pockets il suo nuovo gruppo, composto da Sandra (bassista delle Funky Lips), dal solito Marco ciari alla batteria e Gigi alla voce e al basso.
Come era successo in passato, anche i brani composti per il suo nuovo gruppo mi entusiasmarono e gli chiesi nuovamente di potere inserire uno dei suoi brani con un mio testo in italiano per il nostro nuovo disco ("Tempi Moderni"), che registrammo nel 1997.
Scrissi il testo in cui parlai di un amore finito male e organizzammo uno "show-case" in cui gli amici avrebbero dare i voti ai nostri brani per aiutarci a scegliere quelli da inserire nell’album. Gigi quella domenica non si presentò facendomi rimanere parecchio male.
Il venerdì dopo mi preparai a partire per Brescia per afre un concerto, ma arrivò la notizia che la sera prima Gigi era morto in maniera tragica e improvvisa.
Fu una notizia dolorosissima. Prima di partire per il concerto, andai a salutarlo per l’ultima volta all’obitorio, dove una mano amica lo aveva già vestito perfettamente, elegantemente mod, come sempre.
Salutandolo mentalmente, gli promisi che ogni anno avrei ricordato la sua morte e quindi la sua vita, il suo essere un grande musicista e grande uomo. Da allora ogni anno, noi Mods di Piazza Statuto, organizziamo un concerto con musicisti suoi amici che lo ricordano suonando brani suoi e brani loro e ogni edizione ha registrato sempre notevole successo di pubblico e l'’atmosfera è stata sempre quella più indicata per ricordarlo, una festa di amici che suonano e si incontrano.
Gigi lo vorremmo ricordare in tutte le maniere e sarebbe bello riuscire a fare anche un tributo su disco con varie band che interpretino suoi brani. Chissà, magari un giorno..
Era una persona molto umile, disponibile nei confronti degli altri, non aveva alcuna velleità di potere, non amava prendersi responsabilità per gli altri e, non amando apparire voleva essere.
Sempre ipercritico con sé stesso, era una persona molto impaziente, tenace e nel contempo volubile. Non era mai soddisfatto fino in fondo di quello che riusciva a realizzare e questo, spesso, gli causava rinunce a esibizioni pubbliche e a perdere buone occasioni.
Aveva molta stima in sé stesso pur avendo, nel contempo, poca fiducia in sé, quello che lui mi ha insegnato, emanandomelo non con le parole ma con il suo modo di agire e di pensare, mi accompagna ogni giorno nel mio vivere mod.
Sono sicuro di poter affermare che Gigi con me è stato ed è ancora meraviglioso.
Ciao Gigi, Maestro e Amico

Tratto dal libro "Il Migliore dei Mondi Possibili" di Oskar Giammarinaro Ed. S.C. 2001- Italia
Domani aggiornamento l'aggiornamento del diario tornerà normale. Per qualsiasi cosa scrivete a statutomod@yahoo.it
Grazie a tutti voi. RABBIA & STILE oSKAr